Conferenza stampa alle 18.00 del 13 marzo

In totale 17.660 casi positivi, attualmente 14.955 persone sono positive, 1.266 sono morte e 1.439 sono guarite.

Dei 14.955 positivi:

6.201 sono in isolamento domiciliare
7.426 ricoverati in ospedale con sintomi
1.328 in terapia intensiva

Primi casi in Italia

I primi due casi di Coronavirus in Italia, una coppia di turisti cinesi, sono stati confermati il 30 gennaio dall’Istituto Spallanzani, dove sono ricoverati in isolamento dal 29 gennaio. Il 26 febbraio sono stati dichiarati guariti.

Il primo caso di trasmissione secondaria si è verificato a Codogno, comune lombardo in provincia di Lodi, il 18 febbraio 2020.

Sorveglianza e controlli

In Italia esiste una rete di sorveglianza per il novel coronavirus e sono stati attivati controlli e screening sotto il coordinamento del gruppo di lavoro ministeriale.

Il 30 gennaio l’Italia ha bloccato per 90 giorni tutti i voli da e per la Cina, oltre a quelli da Wuhan, già sospesi dalle autorità cinesi, con un’ordinanza del ministro della Salute.

Il 31 gennaio il governo italiano ha dichiarato lo stato di emergenza, ha stanziato i primi fondi e ha nominato il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli commissario straordinario per l’emergenza.

Misure di contenimento del COVID19

Il 23 febbraio 2020 il Consiglio dei ministri ha adottato un decreto legge con misure per vietare l’ingresso e l’uscita nei comuni in cui si verificano i focolai e per sospendere manifestazioni ed eventi. Successivamente sono stati emanati cinque decreti presidenziali di attuazione: il DPCM del 25 febbraio 2020, il DPCM del 1° marzo 2020, il DPCM del 4 marzo 2020, il DPCM dell’8 marzo 2020 e infine il DPCM del 9 marzo 2020.

Con il nuovo DPCM, firmato la sera del 9 marzo dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, tutta l’Italia diventa area protetta. Una decisione, infatti, che estende a tutto il territorio nazionale le misure restrittive già in vigore per la Lombardia e le 14 province settentrionali più colpite dall’infezione da coronavirus. Il nuovo DPCM entra in vigore il 10 marzo e resterà in vigore fino al 3 primavera.

Tra le principali novità: limita la circolazione delle persone, blocca le manifestazioni sportive, sospende le attività didattiche nelle scuole e nelle università di tutto il Paese fino al 3 aprile.

Tutti i cittadini devono:

-Accompagnarsi a casa solo per esigenze lavorative, motivi di salute e necessità. Se necessario, queste esigenze devono essere attestate da un’autodichiarazione, che può essere fatta immediatamente compilando i moduli forniti dalle forze di polizia o scaricati da internet. Una falsa dichiarazione è un reato. Leggi la direttiva del Ministro dell’Interno ai prefetti e scarica il modulo di autocertificazione
– evitare qualsiasi forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico
-a tutte le persone anziane o affette da malattie croniche o multimorbide o da condizioni immunosoppressive congenite o acquisite è espressamente consigliato di non uscire dalla propria abitazione o residenza se non in casi di stretta necessità e, in ogni caso, di evitare luoghi affollati dove non sia possibile mantenere una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro
– si raccomanda di limitare, se possibile, gli spostamenti delle persone ai casi strettamente necessari
– ai soggetti con sintomi di infezione respiratoria e febbre (superiore a 37,5°C) si consiglia di rimanere a casa e di limitare il più possibile i contatti sociali contattando il proprio medico curante
– chiunque, a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione del DPCM dell’8 marzo, sia entrato in Italia dopo aver soggiornato in aree a rischio epidemiologico individuate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, deve segnalare tale circostanza al Dipartimento di Prevenzione dell’ASLw e al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta

I soggetti per i quali il Dipartimento di Prevenzione dell’ASL stabilisce la necessità di avviare la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario devono:
– mantenere l’isolamento per quattordici giorni dall’ultima esposizione
– nessun contatto sociale
– divieto di viaggio
– obbligo di rimanere accessibile per le attività di sorveglianza.

In caso di sintomi, la persona sorvegliata deve:
– avvisare immediatamente il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta e l’operatore sanitario;
– indossare la mascherina chirurgica fornita all’inizio della sorveglianza sanitaria
– stare lontano da altre persone; rimanere nella propria stanza con la porta chiusa assicurando un’adeguata ventilazione naturale, in attesa del trasferimento in ospedale, se necessario.

Fonte: Ministero della Salute italiano (

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