Riconosciuto come il fondatore della moderna industria delle crociere, il norvegese Knut Kloster (nella foto sopra, a sinistra, con il capitano Torbjorn Hauge sulla s/s Norway) è morto all’età di 91 anni. Si è anche costruito una reputazione di visionario, idealista e umanitario, per il quale la responsabilità sociale d’impresa era una misura chiave della performance.

Kloster fondò la Norwegian Caribbean Line (NCL) nel 1966 e lanciò gli itinerari da Miami con la nuova Sunward.

Oggi la compagnia è conosciuta come Norwegian Cruise Line.

La flotta iniziale di NCL era composta da quattro navi da 700-900 passeggeri fino al 1980, quando Kloster varò la s/s Norway da 76.000 tonnellate e 2.000 passeggeri, ex s/s France della Atlantic Line.

Nel 1979 acquistò la s/s France, costruita nel 1960, e la trasformò in quella che era di gran lunga la nave da crociera più grande e innovativa. L’architetto navale danese Tage Wandborg fu responsabile delle modifiche strutturali e Angelo Donghia di New York del design degli interni. I lavori sono stati eseguiti presso la Lloyd Werft di Bremerhaven.

Nel frattempo, negli anni Settanta, Kloster introdusse anche la prima isola privata del settore, oltre a un programma che consentiva ai passeggeri di salpare per la Giamaica e di trascorrere una settimana a terra in un resort gestito dalla compagnia, prima di risalire a bordo della nave la settimana successiva. L’idea alla base del programma terrestre era quella di far sperimentare ai passeggeri culture diverse. Così, a metà degli anni ’70, fu anche il pioniere dell’immersione nella cultura locale delle destinazioni che alcuni marchi di crociere seguono oggi.

La società fu infine riorganizzata in Klosters Rederi, che a sua volta possedeva NCL e aveva acquisito anche Royal Cruise Line e Royal Viking Line.

Kloster non smise mai di essere innovativo. A metà degli anni ’80 fondò una nuova società chiamata World City e introdusse il progetto Phoenix. Con un peso di 250.000 tonnellate, la nave era progettata per trasportare 5.200 passeggeri.

La Phoenix si è quasi concretizzata, ma i cantieri navali hanno rinunciato a intraprendere il gigantesco progetto, così come gli investitori. Era in anticipo di 25 anni sui tempi.

Seguirono altri progetti, tra cui quello di una nave per conferenze e per la pace nel mondo, la Lunas, che avrebbe ospitato i leader mondiali, come un’Organizzazione delle Nazioni Unite galleggiante che sarebbe andata dove c’erano i problemi e le persone con problemi.

Kloster ha anche contribuito alla creazione del padiglione norvegese all’Epcot di Disney a Orlando; ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo di un villaggio tradizionale norvegese per le Olimpiadi invernali del 1994 a Lillehammer; e ha sponsorizzato il viaggio di 15.000 miglia di una replica della nave vichinga Gaia, che si dice abbia raccolto migliaia di messaggi dai bambini e li abbia consegnati ai leader mondiali a Rio de Janeiro in occasione del Vertice della Terra del 1992.

Una storia che illustra il carattere di Kloster è quella di quando trovò un’isola su cui voleva realizzare un resort privato per le compagnie di crociera e si scoprì che la spiaggia era un terreno fertile per gli squali. Le autorità locali si offrirono di far esplodere gli squali con la dinamite, ma Kloster disse di no, “gli squali erano lì per primi”. Così trovò un’altra isola, che è ancora Great Stirrup Cay, di proprietà della Norwegian Cruise Line.

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