Il 1° maggio è il giorno in cui si celebra il lavoro, la sua importanza, la sua necessità, il suo diritto ad essere garantito e il suo dovere. Dove c’è lavoro c’è dignità, progresso, famiglia, salute e stima per gli altri e per se stessi. Dietro ogni lavoro ci sono altri lavori. C’è un mondo
Il 1° maggio è il giorno in cui si celebra il lavoro, la sua importanza, la sua necessità, il suo diritto ad essere garantito e il suo dovere.
Dove c’è lavoro c’è dignità, progresso, famiglia, salute e stima per gli altri e per se stessi.
Dietro ogni lavoro ci sono altri lavori. C’è un mondo intero fatto di persone, di menti e di mani che si adoperano tra gioie e difficoltà.
Senza il lavoro la società non progredisce e il mondo si ferma.
Da un anno, a causa della pandemia, il suo scarseggiare ha fatto luce su una verità che già conoscevamo: il lavoro è fondamentale.
Il settore dei viaggi è stato il primo ad esserne colpito in maniera diretta. In un tempo in cui l’interscambio sociale è stato considerato la veicolazione prima di trasmissione di un virus, i viaggi sono stati additati come colpevoli.
Attorno a un mondo chiamato viaggio si diramano molteplici realtà: dalla ristorazione ai voli, dalla sicurezza all’intrattenimento.
Nel mondo milioni e milioni di persone sostengono famiglie e progetti di vita lavorando in hotel, navi da crociera, agenzie turistiche e di viaggio, ristoranti, fornitori, porti, stazioni, aeroporti, guide turistiche, taxi, parcheggi auto.
L’ indotto che si muove attorno al settore è immenso e da sempre ha garantito un’ offerta lavorativa importante. Il settore turistico spazia dal settore alimentare a quello della moda, da quello dello spettacolo a quello degli arredi.
E poi ci sono quei lavori persi o in bilico di chi usufruisce di quel mondo, di chi aveva progettato una vacanza per sé e per la sua famiglia per momenti di divertimento, di conoscenza del mondo, per ricaricarsi prima di riprendere un lavoro dopo ferie meritatissime.
Riprendere a vivere significa soprattutto riprendere a lavorare. Tutti i lavori fanno parte di una catena e nessuno di essi è minore in importanza rispetto all’altro.
C’è chi del viaggio ne ha fatto un lavoro e ci sono il viaggiatore, il turista e il crocierista che questo lavoro lo finanziano usufruendone garantendolo con i propri salari. Fateci lavorare per far lavorare voi, lavorate per farci lavorare.
E impegniamoci tutti affinché questi tentativi di ripresa non restino dei semplici accenni e che siano l’inizio di un nuova e migliore era.
Allora non resta che dire: “Torniamo a viaggiare per lavorare, torniamo a lavorare per viaggiare”
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